Jessica Maccario - Autrice
Qui ci sono alcune delle interviste che ho ricevuto
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Intervista sul blog The Bibliophile Girl:
-Ciao Jessica, Parlaci un po’ di te.
Ciao Valentina, grazie per questo spazio! Ho 23 anni, mi sono laureata in Beni Culturali e sono alla ricerca di un lavoro, come molte altre persone in questo periodo… Sono una lettrice appassionata, valuto i manoscritti per case editrici e sono un’esordiente, visto che a dicembre è uscito il mio primo libro, “Insieme verso la libertà”. Mi piacerebbe poter conciliare la lettura con l’altra mia passione, i bambini, ho avuto delle belle esperienze con loro quando ho fatto degli stage in un asilo e in biblioteca. Spero un giorno di riuscirci, sennò cercherò di avvicinare alla lettura i miei futuri figli!!
-Come ha avuto inizio la tua passione per la scrittura?
Lo ricordo come se fosse ieri, anche se è successo più di dieci anni fa. Non avevo sonno, era mezzanotte ed io aveva voglia di impegnarmi in qualcosa. Avevo pensato molte volte che sarebbe stato bello scrivere qualcosa, anche solo un diario dove raccontare le mie avventure, ma quel giorno il diario non mi bastava. Volevo scrivere una storia come quella degli Harmony, una storia d’amore con un lieto fine, ambientata in Irlanda. Avevo 12 anni, ma volevo parlare di due adulti e cercare di comprenderli almeno un po’. Ho lavorato molto di fantasia, l’ho stampato e l’ho portato persino all’esame di terza media per mostrarlo. Ora lo rileggo e rabbrividisco di fronte ai mille errori che avevo fatto, ma è una storia che mi piace ancora molto. Non fosse che ho soltanto la versione stampata (e non il file al computer) forse ci rimetterei mano e cercherei di sistemarla un po’.
-Raccontaci la giornata tipo di una scrittrice.
*Ride* La mia è più una giornata da disoccupata casalinga! Mi occupo della casa, cerco annunci di lavoro, mi arrabbio perché trovo sempre le solite fregature, esco, valuto manoscritti, chatto con altri scrittori, leggo libri di emergenti, leggo libri presi in biblioteca… e intanto cerco di scrivere un po’. Scrivo perlopiù al mattino, ma quando ho idee anche dopopranzo o la sera. Ultimamente scrivo un sacco di racconti, alcuni per dei concorsi, altri per dei blog, altri ancora perché mi piacerebbe svilupparli e farne dei romanzi brevi. A volte scrivo anche sui fogli e quando ricopio al computer cambio metà delle frasi, ma questo è il bello di scrivere: non farlo perché costretti, ma quando si ha l’ispirazione o semplicemente la voglia di avventurarsi nella storia.
-Qual è il tuo libro e autore preferito?
Non ne ho soltanto uno, ci sono molti libri che ho adorato. Spesso è lo stile dell’autore che mi piace, perciò quasi tutti i libri che scrive mi piacciono molto. Senza dubbio Sophie Kinsella, adoro il suo senso dell’umorismo, così come i temi che affronta Danielle Steel con descrizioni e scene sublimi. Ci sono due libri di emergenti che ho letto da poco e che ho davvero apprezzato: “Hunted” di Angela C. Ryan e “Per un sorso di Cristal” di Marzia Francesconi. Forse, dovessi sceglierne solo uno sceglierei “La cacciatrice della notte” di Jeaniene Frost: un urban fantasy che ho amato e che mi ha messo i brividi.
-Cosa ti ha ispirato questa saga fantasy?
Volevo scrivere un fantasy che non parlasse di vampiri, streghe e maghi. Adoravo gli elfi ed i demoni, però volevo descriverli in modo diverso dal solito, non i soliti elfi con le orecchie a punta che conosciamo bene ed i demoni come esseri malvagi che uccidono. Mi sono imbattuta per caso negli Elementali, non sapevo nemmeno che esistessero né avevo mai letto storie su di loro. A malapena conoscevo le ninfe. Ho letto tutto quello che ho trovato su internet e ho cominciato a immaginarmi un paese vicino ad un bosco dove potessero vivere queste creature così affascinanti. Ondine, naiadi, silfi, salamandre: tutte erano nuove per me, volevo dare loro uno spazio del mio cuore. Ho cercato anche informazioni sull’eroe come anti-eroe, come colui che diventa un eroe quasi per caso e da lì è nato il mio Peter: un personaggio un po’ sfigato, solitario, insicuro, che ama l’idea dell’amore ma non sa viverlo appieno sulla sua pelle. Mi sembrava diverso dagli eroi degli altri libri, dall’eroina imbranata o dall’eroe un po’ troppo sicuro di sé e l’ho adottato. Quindi, ho cercato di non ispirarmi a nessuno in particolare e di immergermi nella storia appieno.
-Peter e Angelica: raccontaci di loro.
La serie è incentrata sulla loro amicizia, su come il loro rapporto si evolve dopo che Peter scopre il segreto di Angelica, ma dopo la comparsa delle creature del bosco s’intrecciano diverse storie. E più va avanti la serie, più s’intrecciano storie, non riesco nemmeno io a stare dietro a tutti i personaggi che acquistano un loro spazio. Vi rivelo un’altra cosa: Angelica e Peter dovevano stare insieme. Insomma, l’idea iniziale era che da migliori amici diventassero fidanzati, ma poi mi sono accorta che non funzionava, che Peter non poteva semplicemente accettare come se niente fosse l’idea che Angelica gli avesse mentito per anni e poi l’arrivo di Lucy ha scombussolato tutto. La loro amicizia comunque continuerà anche nei libri successivi, ma non sarà più intensa com’era all’inizio perché in Peter resterà un pizzico di diffidenza nei suoi confronti e, per il ruolo che ha lei al villaggio, anche una nuova riverenza. D’altra parte, loro due son sempre stati molto diversi. Angelica ha imparato a diventare grande molto in fretta dopo la morte dei genitori, ad avere delle responsabilità sulle spalle fin da giovane, mentre lui vive in un’affollata famiglia restandone sempre un po’ ai margini, senza obblighi a pesargli addosso. Anche i loro interessi apparentemente sono molto diversi: il fascino che Angelica ha per la fantascienza, gli amici che la circondano a scuola, il tanto tempo trascorso fuori casa… ma qual è la vera Angelica? Scopritelo insieme a Peter! -Se tu potessi sviluppare un elemento, quale sarebbe? Forse l’acqua, perché è l’elemento che mi ha sempre affascinata di più. Poi, adoro le ninfe d’acqua, le ondine e le naiadi soprattutto, e mi piacerebbe poter nuotare leggiadra dentro il mare ed i fiumi, contando sul fatto che non mi annegherà. Il fuoco e l’aria no perché mi farebbero abbastanza paura e la terra mi sembra l’elemento meno affascinante. Bisognerebbe fare un sondaggio!! La questione aperta, però, è quella che tornerà anche nei libri successivi: è giusto controllare in questo modo la natura?
-Cosa succederà nei prossimi capitoli della saga?
Arriverà una nuova ragazza di nome Clarissa che scombussolerà un po’ la situazione… Malphas vi assicura che è una strega e che lui non la sopporta proprio! Mah, vedremo… io penso che alla fine si affezioneranno tutti a lei, anche quando le sue vacanze a Forest Glade finiranno e sarà per lei ora di tornare a casa. Peter tornerà per una settimana a Seaside Town, la sua città natale che ha dovuto abbandonare in fretta all’idea di dieci anni, per fare i conti con il passato. Ma ci saranno ancora le creature del bosco ad attenderlo? E Lucy? O sono stati soltanto il frutto della sua fantasia? Non ne è così sicuro… Angelica, invece, avrà una missione da compiere e in questo difficile cammino non sarà sola. Ebbene sì, si ritroverà ancora tra i piedi Alexia, ma magari stavolta riuscirà a vederla con altri occhi e, forse, riusciranno ad andare un pochino d’accordo. Del terzo non annuncio ancora nulla se non che ci sarà la contesa tra Alexia ed un’altra pretendente al trono…
-Leggendo il tuo libro mi è tornato in mente più volte il libro Twilight di Stephenie Meyer: mia impressione oppure ti sei ispirata ad esso?
Sei la seconda che me lo dice, anche se la prima si riferiva soltanto alla scena dove Peter cerca su internet alcune informazioni sugli Elementali: dico subito che in questa scena non ho copiato Twilight (né La diciassettesima luna né tutti gli altri che possono aver messo una scena simile) perché ho semplicemente pensato che fosse normale per un adolescente voler cercare su internet delle informazioni su ciò che non conosce, lo faccio abitualmente anche io. Per il resto, visto che ho letto Twilight, può darsi che mi sia ispirata al romanticismo che c’è in quel libro, ma sinceramente mentre scrivevo non ci pensavo proprio. Tra l’altro cercando informazioni su Twiligh ho letto questa frase su Wikipedia: “Nonostante il successo della serie, è stato notato come i romanzi di Stephenie Meyer siano straordinariamente simili ai romanzi del ciclo Roswell High di Melinda Metz (da cui è stata tratta la serie televisiva Roswell) e alla saga Il diario del vampiro di Lisa Jane Smith; la Meyer è inoltre stata accusata di plagio da Jordan Scott, il quale ha affermato che Breaking Dawn abbia troppi elementi in comune con The Nocturne”. Cioè: tutto è una copia di tutto? Il romanticismo che c’è in Twilight mi è sempre piaciuto, è una serie che adoro, forse è il mio cuore che si è ispirato ad essa, non la mia mente ;)
-Progetti futuri?
Troppi, ovviamente. Ho trovati parecchi concorsi carini per racconti a cui vorrei partecipare (quelli dove non richiedono soldi di iscrizione perché quelli a pagamento non li capisco!), ma così facendo lascio da parte gli scritti che ho già cominciato. Al momento sto rileggendo il secondo fantasy della serie, sono a metà del terzo nella scrittura, ho cominciato un racconto di fantascienza che non trovo mai il tempo di continuare e ho deciso di far diventare un racconto lungo un raccontino che avevo cominciato e che mi sta piacendo molto. Troppe idee diverse e poca voglia di mettermi lì e scrivere senza distrazioni! Un saluto a tutti i lettori e grazie per avermi seguita! • Valentina Camarda
(Link: http://thebibliophilegirl.wordpress.com/2014/02/02/intervista-a-jessica-maccario/)
Identikit pubblicato da Viviana Picchiarelli sul suo sito:
NOME
Jessica Maccario
ULTIMO LIBRO LETTO
Alba d’Inchiostro e Draghi Randagi (in contemporanea)
PROSSIMO LIBRO DA LEGGERE
Reckless più altri cinquemila che ho nella libreria e che resteranno lì ancora per mesi…
AUTORI ITALIANI O STRANIERI?
Ho letto più libri di autori stranieri, ma ultimamente sto scoprendo autori italiani che mi piacciono molto.
CARTA O DIGITALE?
Entrambi, anche se preferisco il cartaceo. Leggo e-book per valutare i manoscritti delle case editrici o se non c’è la versione cartacea (o se li vinco ai giveaway!!)
SCRIVI QUANDO… Tutte le volte che ne ho il tempo e la voglia, soprattutto di mattina (se non vengo distratta dalle mille notifiche su Facebook, aNobii, Twitter, Me Book…)
SCRIVI PERCHÉ… Sento di aver bisogno di affezionarmi ai miei personaggi, di vedere come si evolve da sé la storia, di emozionarmi quando rileggo. Principalmente scrivo per me stessa, ma quando mi dicono che sono riuscita ad emozionare e che vogliono leggere il seguito, beh, è una grande soddisfazione.
DIALOGHI SERRATI O FLUSSI ININTERROTTI DI COSCIENZA?
Adoro i dialoghi, quei libri dove c’è soltanto qualche dialogo sparso qua e là non riesco a leggerli, non mi coinvolgono. Ci sono momenti, però, in cui tra un dialogo e l’altro mi viene la tentazione di scrivere e scrivere, soprattutto se parlo in prima persona e voglio analizzare i sentimenti o i pensieri del personaggio. Tuttavia cerco di trattenermi un po’, perché penso che il dialogo sia più efficace.
IL COMPLIMENTO MIGLIORE
“Ho pianto come una fontana” e “Volevo solo ringraziarti per le emozioni che mi hai regalato col tuo racconto” stessa persona, per un racconto natalizio che ho scritto. Mi ha fatta sorridere per tutto il giorno per le belle parole che mi ha scritto e per la sua esperienza che ha voluto condividere con me J
LA CRITICA PIÙ FEROCE
Ahi… quella delle persone che si occupano di correzione ed editing, che colgono ogni minimo errore, e le parole di una donna che mi ha detto che ci vuole niente a cadere nei cliché. Anche quando cerco di essere originale e di andare contro quello che si scrive di solito, mi si rinfaccia che ho copiato qualcosa da qualcuno. Non lo sopporto, perché quando scrivo penso alla mia storia e basta, non mi permetterei mai di andare a copiare una scena scritta da un’altra persona.
LA SODDISFAZIONE MAGGIORE
Dimostrare alle persone che non credevano in me che posso piacere a qualcuno.
LA DELUSIONE PIÙ COCENTE
Sentirsi dire “Non sono riuscita ad appassionarmi alla storia”. Per fortuna soltanto uno l’ha detto, ma per tutta la giornata mi ha fatto pensare “Cos’ho sbagliato?” e non sono riuscita a scrivere una parola.
TI ISPIRI A… Quando scrivo, a nessuno. Ci sono persone che scrivono benissimo e che hanno il successo che si meritano: penso che vorrei avere le loro capacità e che con l’esperienza potrei acquisirle, ma che copiare da loro non mi servirebbe a nulla.
TI DISCOSTI DA… Quelli che scrivono racconti su racconti e poi li mettono in vendita, sfornandoli ogni due mesi soltanto per ricavare quei pochi centesimi che guadagnano. A questi dico: imparate a scrivere per voi stessi.
CERCHI DI… Di coinvolgere il lettore e di non annoiarlo. Di affrontare temi delicati nei racconti cercando di immedesimarmi nei personaggi e nelle situazioni anche se non le ho vissute sulla pelle.
PREFERISCI NON… Discutere con persone che parlano senza aver letto una riga, che criticano per partito preso. VORRESTI, MA… Vorrei scrivere di più, ma non sempre ci riesco.
IL KIT DEL PERFETTO SCRITTORE COMPRENDE… Onestà, pazienza, voglia di scrivere almeno una volta al giorno, grande lettore, capace di relazionarsi con gli altri, di pubblicizzare la sua opera come la migliore sul mercato, intraprendente, ottimo correttore di se stesso, abile a sfornare libri su libri… questo è quello che ormai ci si aspetta dallo scrittore: non più una persona che scrive, ma una che si occupi un po’ di tutto, anche dell’editing, della promozione, degli eventi, delle fiere…
CORSI E CONCORSI DI SCRITTURA: SÌ, NO, MA, FORSE… Dipende come vengono svolti. Ho fatto un laboratorio di scrittura all’università che mi ha insegnato molto, mentre diffido un po’ dai corsi stracostosi che propongono adesso in giro. Sono più utili le persone che ti spiegano dove hai sbagliato e come migliorare.
BEST SELLER VS EDITORIA INDIPENDENTE: TUTTA COLPA DEL MARKETING?
Ho cominciato a guardare al mondo dell’editoria soltanto da un anno, prima ero un “lettore inconsapevole” e non mi ponevo domande, leggevo e basta. Ora mi chiedo quanti possibili best-seller ci sarebbero tra i libri di piccole case editrici che non hanno i soldi per poterli pubblicizzare quanto fanno le grandi case… e quanto ci sia di vero tra i numeri che danno: 2 milioni di copie? 5 milioni di copie? È ovvio che il lettore ne sia attratto sapendo quanti prima di lui l’hanno già letto… anche se magari è uscito appena da un mese.
SCRITTURA: LAVORO O PASSIONE?
Per adesso passione, per farne un lavoro bisognerebbe essere lo scrittore perfetto… e cioè adeguarsi a quello che vogliono gli altri. Ammiro gli scrittori che continuano a scrivere per se stessi e non per la moda del momento. SCRIVERE: IN SOLITARIA O IN CONDIVISIONE?
Solitaria, non so se saprei scrivere in condivisione.
SCRITTORE: VISIONARIO NARRATORE DI STORIE O DISINCANTATO SCRIBACCHINO PER SOLDI?
Chi mai si definirebbe uno scribacchino per soldi? Nonostante ce ne siano molti in giro direi nessuno… Diciamo narratore alle prese con storie sempre nuove e sempre lasciate a metà: prima o poi riuscirò a finirle tutte, spero!! AH! SE L’AVESSI SCRITTO IO…! Mi piacerebbe avere lo spirito della Kinsella, mi fa ridere ogni volta, la bravura nella narrazione di Danielle Steel e la capacità nella coerenza dei fatti di Dan Brown. Adoro i loro libri! Visto che non sono nessuno di loro, cercherò di migliorare e di trovare uno stile tutto mio.
IL TUO ULTIMO LIBRO IN CINQUE RIGHE
Ho pubblicato a dicembre “Insieme verso la libertà”, il primo di 4 fantasy incentrati sugli Elementali, le creature del bosco che abitano nel bosco accanto al paese di Peter, il protagonista. Lui è un ragazzo solitario, che ama leggere i libri ma che non crede nell’elemento fantastico. Finché la sua migliore amica e le creature del bosco non gli faranno cambiare idea… dite che riuscirà anche lui a controllare uno dei 4 elementi? Lo scoprirete leggendo! ;)
DICONO DI TE
Chiacchierona, impulsiva, sognatrice.
DICI DI TE
Chiacchierona solo con le poche persone a cui tengo, impulsiva ormai non più da qualche anno, sognatrice sempre. TI SENTI COME IL PERSONAGGIO DI QUEL LIBRO… Un po’ come Peter, a volte.
(Link: http://www.vivianapicchiarelli.com/jessica-maccario-identikit-di-uno-scrittore/)
Intervista fatta in occasione del blog tour con il blog Un buon libro non finisce mai:
Cara Jessica, grazie per la disponibilità. Iniziamo subito, presentati un po' ai lettori.
Ciao a tutti, sono veramente felice di aver fatto questo blog tour, anche se mi aspettavo un po’ più di risposte, soprattutto da chi si era mostrato tanto entusiasta nel volerlo leggere quando era uscita l’anteprima!! Potete vincerlo gratuitamente, cosa aspettate?! :) Parlando di me, vi dico che sono un po’ una sognatrice, mi piace un sacco entrare con la mente nelle storie – sia mie che di altre persone – per emozionarmi insieme ai personaggi e fantasticare su realtà diverse. I libri sono ormai diventati una costante nella mia vita, non passa un giorno senza che legga un libro, valuti un manoscritto, corregga un mio romanzo, pensi a un nuovo racconto... fino a qualche anno fa scrivevo quando avevo tempo, adesso la mia mente è sempre impegnata a inventare e tentare nuove strade, soprattutto nei racconti. Questa passione, unita al corso universitario in cui mi sono laureata (beni culturali archivistici e librari) mi ha portata a cercare lavoro in questo ambito e con profonda tristezza ho assistito quest’anno alla crisi che c’è nel settore culturale/editoriale. Spero che il prossimo anno sia migliore! Ciò che mi risolleva sono i commenti dei lettori e delle persone che ho accanto quando apprezzano quello che scrivo... e mi piace anche tantissimo confrontarmi con altri esordienti!!
Quando e dove è nata l'idea di scrivere Insieme verso la libertà?
L’idea è nata diversi anni fa, quando frequentavo quarta superiore (sono ormai passati cinque anni, aiuto!!): avevo voglia di provare a scrivere qualcosa di diverso, perché fino a quel momento avevo provato soltanto a scrivere dei romance ed un libro che era nato come un diario autobiografico, ma che poi avevo trasformato in una specie di romanzo sugli adolescenti. Avevo voglia di provare con il fantasy, ma non so perché mi sembrava difficile. Ho tentennato un po’, poi una sera, mentre cercavo su internet delle idee su creature che non fossero vampiri/maghi/streghe, ho scoperto dell’esistenza degli Elementali. Mi sono subito stampata alcune pagine che ne parlavano e sono rimasta affascinata dalle ninfe – e dai tanti tipi esistenti nelle leggende! – però non volevo che le mie creature fossero un copia e incolla di quelle riportate nelle leggende. Così, ho cominciato a immaginarmi come potessi rappresentarle, in che modo potessero comunicare con gli umani, chi sarebbe stato il protagonista... ero stufa che i demoni venissero rappresentati sempre come i cattivi e che pensando agli elfi ci riferisse sempre alla versione del Signore degli anelli e così ho creato delle mie personali versioni ;)
Dov'è ambientata l'intera storia?
Ho riflettuto molto sul luogo in cui ambientare la storia. So che molti sostengono che le scrittrici italiane dovrebbero ambientare i loro romanzi in Italia, ma io penso che l’unica città che veramente si conosce per poterla descrivere al meglio è quella in cui si è nati. L’idea di ambientare un libro nel paese in cui si è nati, però, spesso è un’arma a doppio taglio ed io volevo evitare che i miei compaesani si ponessero problemi su ciò che avevo scritto, chiedendosi se mi ero per caso riferita a qualcuno di loro o se avessi voluto parlare di me e della mia famiglia, così ho deciso di creare un nuovo paese. Forest Glade ipoteticamente dovrebbe trovarsi negli Stati Uniti, a diversi chilometri da Oceanside (California), alla quale mi sono ispirata per creare Seaside Town, la città dov’è nato Peter e dove tornerà in vacanza nel secondo libro. Forest Glade si chiama così perché un punto fondamentale di questo primo libro è la radura nel bosco, dove avvengono diversi fatti quali l’uccisione dei genitori di Angelica, il momento di intimità che lei ha con Peter, l’incontro con Lucy... è anche il luogo che l’illustratrice Elisabetta ha cercato di rappresentare nella copertina, che sintetizza in pochi elementi gli aspetti importanti per Peter: il bosco vicino a casa sua, Lucy e gli elfi. Il paese in cui abita Peter è piuttosto piccolo, con diversi negozi, le scuole, un bar dove si ritrovano i suoi compagni, un parco con un laghetto e una chiesa con un campanile; a pochi passi si trova questo immenso bosco, con un fiume che scorre vicino al villaggio degli elfi e alle abitazioni delle altre creature del bosco. È in questo bosco che avvengono le azioni dei personaggi, è qui che Peter incontra creature che mai avrebbe creduto esistessero ed è anche qui che incontra l’amore... Tuttavia, anche se il bosco resta sempre un luogo affascinante e centrale di questa saga, i libri successivi saranno più incentrati sui viaggi e meno sulle battaglie.
Hai inserito elementi autobiografici nel tuo libro?
Io penso di no, ma c’è qualcuno che l’ha letto che dice di sì. Credo che, anche se lo scrittore fa di tutto per non metterci niente di suo, alla fine qualcosa ci entra ugualmente. In ogni personaggio che ho creato c’è una parte di me, in ogni luogo descritto ci sono delle conoscenze legate a delle esperienze vissute e, probabilmente, ci sono delle scene che ricordano qualcosa che ho fatto in passato. Ci sono dei racconti in cui ho intenzionalmente messo riferimenti alla mia vita – in uno, per esempio, ci sono delle scene che ho vissuto con una mia cara amica – in altri casi, come in questo romanzo, ho cercato di estraniarmi e di non riferirmi a nessuno che conoscessi, ma è difficile estraniarsi davvero. In ogni caso, l’importante è che la lettura piaccia.
Parlaci un po' dell'amicizia tra i due protagonisti, Angelica e Peter.
Angelica e Peter sono un po’ i protagonisti della storia, ciascuno a modo suo: lei, con il suo segreto che si porta dietro ormai da anni, lui che attraverso il suo punto di vista ci mostra il disappunto e lo sconforto che sente quando vede la sua migliore amica allontanarsi da lui, lo stupore quando scopre dell’esistenza di creature leggendarie, la fermezza con cui decide di abbandonarsi all’amore, la paura di non riuscire a essere abbastanza forte per salvare chi ama, l’entusiasmo nella scoperta di poter controllare un elemento... La loro amicizia è il fulcro della storia, ma più volte viene messa in discussione: principalmente, quando Peter capisce che vorrebbe di più da lei e quando è deciso a voler scoprire il suo segreto nonostante lei sia ugualmente convinta a non volerlo mettere in pericolo; poi, quando lei s’ingelosisce per la presenza di Lucy e cerca di allontanarli. Nonostante le liti che nascono, scoprire chi è veramente Angelica permette a Peter di comprendere meglio la sua amica, di essere in grado di accettarla nonostante la sua diversità. Eppure, il loro rapporto resta complesso perché quella che Angelica è nella realtà differisce da quella che Angelica è nei suoi sogni, la dea di cui lui si innamora. E staccarsi dai sogni, anche quando finalmente capisce che non sono soltanto dei sogni, per lui è davvero difficile...
Quali sono i temi principali della tua storia?
Due sono i temi che ho a cuore: la libertà e l’accettazione della diversità. Chi mi conosce sa che non sopporto coloro che hanno una mentalità chiusa e non accettano che due razze diverse possano convivere in armonia o persino innamorarsi. Nel mio libro, ci sono molti rapporti di amicizia/amore che si formano tra due persone di razza diversa, anche se in questo caso la divisione riguarda le creature del bosco: i demoni, gli elfi, le ninfe è come se appartenessero a razze diverse perché, come accade anche tra gli uomini, differiscono spesso per usi e tradizioni. Questo, ovviamente, è spesso causa di ostilità e porta alcune persone a difendere la propria razza a discapito delle altre, come accade principalmente all’interno della comunità degli elfi (la mentalità piuttosto chiusa della nonna di Angelica sarà evidente soprattutto nel secondo libro, quando verrà approfondita la sua idea che gli elfi possono vivere insieme soltanto tra di loro, ma già nel primo si vede la sua ostilità per il padre umano e per il demone che aveva amato la madre di Angelica). Il tema della libertà, però, è quello prevalente in questa storia. Il villaggio degli elfi si trova in pericolo per un questione irrisolta tra Angelica e la ninfa Alexia, una questione piuttosto personale che soltanto il diario della madre di Angelica riuscirà a chiarire. Tuttavia, l’odio che prova Alexia porta ad una guerra che coinvolge anche i demoni e altre ninfe del bosco: è la guerra degli elementi, alla quale vuole partecipare anche Peter, anche se lui è soltanto un umano... Ciò per cui si batte, in primo luogo, è la libertà degli elfi, ma anche la libertà di tutte le creature del bosco: non sopporta quando qualcuno si impone con autorevolezza sugli altri, soprattutto se sono persone a cui tiene molto. Non sarà l’unica volta che qualcuno cercherà di privare le creature del bosco della loro libertà perché, più avanti, qualcuno tenterà di ridurle in schiavitù anche se il progetto sarà molto più ambizioso... Un altro tema di cui parlo spesso è la crescita del protagonista. Peter è un ragazzo piuttosto insicuro e chiuso in se stesso da quando si è trasferito a Forest Glade dopo la morte del nonno, che non ha voglia di socializzare e che preferisce restare solo con i suoi libri. Quello di cui Luce del blog Innamorata dei libri mi ha rimproverata è che sembra che per agire lui abbia bisogno della spinta degli altri, soprattutto di Lucy. Forse ha ragione. Peter fa un grande cambiamento dal primo al terzo libro, ma nel primo si nota ancora poco. Perché è vero, in questo lui è ancora insicuro, deve ancora riuscire a uscire dal suo guscio... e visto che avevo promesso di anticipare qualcosa sui libri successivi, dirò che già dal secondo libro lui è molto più deciso a dare il suo contributo e a partire all’avventura anche senza la spinta delle persone che ama ;)
Il protagonista del libro, Peter, che rapporto ha con la sua famiglia?
Anche in questo rapporto ci sarà un’evoluzione. In questo libro Peter tende ad allontanarsi dalla sua caotica famiglia ogni volta che può, per cercare un po’ di pace, lontano soprattutto dai due fratelli gemelli. Eppure, man mano che la storia precede lui comincia a guardarli con occhi diversi: a capire meglio suo fratello Andrea, che gioca spesso da solo ma che nasconde un forte bisogno di averlo come punto di riferimento nella sua vita, ad apprezzare un po’ di più i due gemelli, soprattutto quando comincia a capire come trattarli, oltre che ad avvicinarsi ai genitori. Il legame che si crea con sua madre nel corso dei tre libri mi piace un sacco. All’inizio, Peter quasi non si accorge di lei e l’aiuta di malavoglia, mentre quando nel secondo libro hanno l’occasione di fare una vacanza insieme nella loro vecchia città, comincia ad apprendere cose che non conosceva, come ad esempio il motivo per cui ci sono dovuti trasferire. E nel terzo, finalmente, decide di fare qualcosa per lei, per aiutarla a uscire dallo stress quotidiano e a curare se stessa oltre che tutti gli impegni del lavoro e della famiglia. Questo è uno dei momenti che mi piace di più e che mi sembra più realistico... ma lo leggerete se continuerete a seguire questa saga quindi per adesso basta anticipazioni.
Abbiamo finito con le domande. Grazie ancora per aver risposto alle mie domande, vuoi aggiungere qualcosa?
Grazie a voi per aver sopportato i miei monologhi! ;) sono veramente felice di aver potuto pubblicare questo libro, a cui mi sono affezionata molto... ma ho cominciato a scrivere anche diversi racconti che troverete sparsi in giro, come per esempio il racconto di Halloween per il blog Le passioni di Brully e quello di Natale per i blog Le passioni di Brully, Il rumore dei libri e My secret Diary. E, se avete domande o volete soltanto scambiare due chiacchiere, sono su Facebook e su aNobii.
Ringraziamo tantissimo Jessica, sia per aver risposto alle nostre domande ma soprattutto per averci dato la possibilità di partecipare al suo blog tour.