Jessica Maccario - Autrice
Vi presento in questa sezione i miei racconti. Molti sono stati inseriti in siti e antologie: ho avuto delle belle soddisfazioni quando sono stati scelti. Sono stati un allenamento per la scrittura, una sfida e anche una occasione per collaborare con autori che adoro
Racconto di Natale
"Così lontani così vicini"
Questo racconto in stile romance è stato scelto dal blog La mia Biblioteca Romantica per il concorso di Natale Christmas in Love 2013. Anche se non ho raggiunto i primi posti sono stata felicissima di essere stata scelta per gareggiare, perché mi sfidavo con autrici molto amate: inoltre era la prima volta che provavo a scriverne uno per questo blog e ci tenevo molto a essere selezionata. Potete leggerlo GRATUITAMENTE sul blog.
Il racconto è ambientato tra Courmayeur e alcune zone della Grecia (principalmente Capo Sounion e Atene) che ho visitato anni fa durante una gita scolastica. I due protagonisti sono separati ormai da qualche mese, lei si trova in Grecia con la sua migliore amica e lui viene trascinato dal fratello a sciare. Due Natali molto differenti tra loro, ma entrambi sanno che c'è qualcosa di sbagliato. Sanno che il Natale va trascorso insieme, nel bene e nel male, ma mentre Mary cerca inutilmente di non pensare a lui, Mark non riesce a smettere di porsi domande. E le risposte arrivano all'improvviso, costringendolo a confrontarsi con il passato e a cercare di porre rimedio...
Racconto
"Uno strano destino"
Questo racconto si trova nell'antologia Christmas Fantasy creata dai blog Le passioni di Brully, Il rumore dei libri e My Secret Diary e distribuita GRATUITAMENTE.
Si tratta di una rivisitazione della fiaba Cenerentola in versione un pochino dark (solo un po' perché gli altri racconti presenti lo sono molto di più! tanto per chiarirci, niente sangue nel mio), dove Cenerentola va al ballo ma si ritrova improvvisamente su una scopa in direzione di un castello dove si sta tenendo un ballo in maschera e dove incontra il principe in una versione un po' diversa da quella che ci presenta la fiaba classica...
Anche qui non può mancare l'amore, anche se non sono così convinta che il tipo giusto sia il principe... chissà che stavolta il male non sia la scelta migliore! Per saperlo, scaricate questa antologia e leggete il racconto!! :)
Racconti "Il lupo maldestro" e
"Il Ballo d’Inverno"
All'interno dell'antologia creata dal gruppo di Facebook Libri Stellari si trovano due miei brevissimi racconti tratti da due fiabe conosciute, Il lupo e l'agnello e La cicala e la formica. L'umorismo applicato alla favola è un genere che non avevo mai provato a scrivere, pertanto di raccontini di questo tipo ne ho diversi, usati un po' come prove (e scartati). Il primo che ho provato a scrivere è questo:
Alice nel Supermercato delle Meraviglie
Dopo tante avventure, finalmente Alice è arrivata a destinazione: è qui che si trova la Regina, è con lei che dovrà giocare a Croquet.
C’è persino scritto in alto: Grandi Magazzini Regina. Sarà il nome del suo palazzo? Eppure, credeva che una dimora di una regina fosse molto più lussuosa... invece, è piena di scaffali e di barattoli strani, forse si trova nella cucina? Fa qualche passo e vede un letto, sembra un po’ spoglio senza il lenzuolo sopra. Una camera vicino alla cucina? Vaga per un po’ in mezzo a quel labirinto, guardandosi attentamente alle spalle: ha evitato per un pelo di finire tra le mani di quelle astute guardie a forma di carta, non vuole certo rischiare di incontrarle ancora!Ecco che però sente un rumore dietro di sé, è ancora lontano, ma è sicura che si tratti di loro. Comincia a correre, evita per un soffio una scala che qualche servo avrà dimenticato di riporre nello sgabuzzino, volge per un attimo la testa indietro e… sbam! Crolla addosso ad un carrello cadendo a gambe all’aria con la frutta che le si sparge addosso.
Si rialza a fatica e vede un uomo, con un grembiule bianco sul pancione e tra le mani un enorme pezzo di carne.
“Chi sei? Non vedi che siamo chiusi?” le urla brandendo il coltello come una lancia.
“C-chiusi?” balbetta Alice pensando che l’uomo sia il cuoco reale e che voglia farla a polpette per l’intrusione. “Signore, la regina mi ha invitato a giocare a Croquet, ma io sono finita nel luogo sbagliato...”
“E che razza di gioco sarebbe?”
Alice indietreggia, è evidente che l’uomo è un servitore e come tale non è tra gli invitati. Si trascina fino ad uno scaffale, ma l’uomo non si arrende: comincia a inseguirla con il coltello affilato, urlando frasi senza senso. Finalmente raggiunge l’uscita, ma... perché in mezzo c’è un bancone con sopra uno strano aggeggio? Non ha tempo per fermarsi a controllare, anche se la curiosità è tanta: forse si tratta di un’arma letale che soltanto le guardie possono usare. Sbuca da quel luogo assurdo e si ritrova in mezzo al caos più totale. Carte che si buttano una sull’altra, ricci che si appallottolano impauriti, fenicotteri che scappano a gambe levate... fenicotteri?
“Da dove arrivi?” È ancora quello strano gatto, il gatto del Cheshire, con un sorriso che pareva più un ghigno.
“Da uno strano luogo, pieno di scaffali e di roba da mangiare... ma c’erano anche coperte e giocattoli! Aiutami a trovare la strada giusta, non so dove andare!”
“Allora non importa quale strada prenderai, perché non sai dove vuoi andare” le rispose enigmatico il gatto, con la stessa frase che aveva usato quando si erano incontrati la prima volta. Alice comincia ad essere irritata, non crede che il gatto voglia veramente aiutarla. “Cerco la regina, credevo fosse questa la dimora della regina!” e così facendo indica il luogo che si sono lasciati alle spalle. Il gatto comincia a rotolarsi per terra dalle risate e senza fiato annuncia: “Questo è un supermercato...”
“Un supermercato nel paese delle Meraviglie?” si stupisce Alice. Che razza di posto è? E perché il gatto lo conosce?
“Lì non sei più nel paese delle Meraviglie, hai superato il confine... fai attenzione, i confini tra sogno e realtà sono molto labili...”
Alice non capisce cosa voglia dirle il gatto, non ci sono dei posti simili nemmeno nella sua realtà! Ma non ha importanza, perché è appena arrivato il re e lei vuole presentargli il suo amico. “Sto cercando la regina, non voleva giocare a croquet? Ti presento il mio amico gatto...”
“Non riesce a trovare uno spazio dove giocare, c’è troppo pasticcio qui! Guarda, sembrano dei matti! I ricci non vogliono uscire fuori, i fenicotteri non ascoltano gli ordini, le guardie sembrano degli animali appena liberati dalle gabbie...”
Alice s’illumina, felice di poter essere d’aiuto. “So io dove giocare! Non c’è nemmeno bisogno dei ricci e dei fenicotteri, ci sono delle sfere e dei bastoni e persino delle corsie!”
E fu così che la regina perse a croquet usando un mandarino come pallina e una scopa come mazza. E si arrabbiò, si arrabbiò e mozzò la testa a tutti, come sua abitudine.
Racconto
"Una notte tra le tenebre"
Questo racconto si trova nell'antologia Halloween's Novels, distribuita GRATUITAMENTE su Amazon. In questo breve racconto ambientato durante la notte di Halloween, ho seguito l’idea tradizionale del demone rappresentato in rosso, con le corna e spaventoso, e della demonessa come creatura malefica tentatrice, come è abituale trovare nelle leggende (e dalla quale mi sono discostata nel fantasy "Insieme verso la libertà). Ho voluto affrontare un tema un po’ forte, quello del satanismo. Penso che sia difficile parlare del satanismo, in quanto essendo una “setta segreta” è complesso trovare informazioni e discernere quello che si pensa da quello che veramente avviene durante i rituali. La testimonianza a cui mi sono affidata è quella dell’ex satanista Wilson Lopez, che è riuscito ad uscirne grazie ad una donna a cui ha affidato il suo cuore. Qui ho provato a capovolgere la situazione (la protagonista è una donna), ma l’argomento è soltanto accennato: penso che sia importante non renderlo un argomento tabù, ma al tempo stesso so di non aver le basi per approfondirlo troppo. Vi invito, perciò, a sentire la testimonianza completa dell’uomo in questo video: http://www.youtube.com/watch?v=NLdGqp0h-jg&feature=em-upload_owner
Un altro tema che accompagna sempre i miei scritti è l'amore: in questo caso il male ci mette il suo zampino, crea un pericolo difficile da affrontare da soli... riusciranno i due a superare questo ostacolo?
Racconto inedito legato al romanzo "Insieme verso la felicità"
Vi regalo questo breve racconto, che ho scritto in occasione del blog tour, che riprende uno dei personaggi presenti nel romanzo, qui in versione bambina...
Conosceva quella casa come le sue tasche, eppure adesso le sembrava estranea. Anche se, a dire il vero, non era l’unica cosa a sembrarle estranea. Anche i suoi genitori erano sempre più distanti... Ma aveva mai sentito davvero il calore di quelle braccia confortevoli? Si era mai abbandonata del tutto a quel contatto fisico? Pensandoci, non si era mai sentita del tutto a casa, neanche con loro. Sentiva freddo e non sapeva chi chiamare. A chi poteva chiedere aiuto? C’era soltanto una persona che la capiva, ma non abitava con lei.
Uscì in punta di piedi dalla cucina, sperando che nessuno vedesse il piccolo guaio che aveva combinato. Riuscì a fare solo qualche passo prima che la porta dell’entrata si spalancasse con forza. Sobbalzò, indietreggiando di scatto e sbattendo per terra una piccola statua che stava lì da qualche giorno. Vide la faccia poco rassicurante della madre e capì che non se la sarebbe cavata solo con una sgridata. E dire che non aveva ancora visto nulla! Era quello il motivo per cui la sentiva così distante: bastava che la guardasse in faccia per capire che lei non era più la benvenuta in quella casa. Se solo sua madre fosse stata in grado di comprendere... se solo avesse avuto un briciolo di voglia di conoscerla veramente!
Attese qualche secondo in silenzio, vicino alla porta d’ingresso: desiderava una via di fuga, come ormai succedeva di continuo. Non dovette attendere molto: sentì sua madre urlare il suo nome e subito dopo la vide comparire sulla soglia della cucina con un’espressione molto arrabbiata.
“Mamma, aspetta, posso spiegare! Ho cercato di fare attenzione, ma è stato più forte di me!”
“Ma davvero? Chi pensi di prendere in giro? Hai rovinato la cena! Non ti dico cos’ho trovato dentro la padella! Ma, insomma, quando smetterai di essere così strana? Non fai altro che combinare pasticci! Sei solo una bambina ignorante!”
Sentì le lacrime uscire, ma lei non voleva piangere, era stufa di piangere. Voleva solo scappare via da quella casa. Aprì la porta e corse via, anche se non sapeva bene dove andare. Sua madre non la richiamò, non le importava dove andava. Anzi, probabilmente era più felice così: quante volte le aveva già detto che non desiderava altro che una bambina normale? Infinite, aveva ormai perso il conto. Il fatto è che lei non poteva controllare la sua natura, non poteva impedirsi di essere diversa.
“Bambina mia, che ci fai qui fuori? Sono quasi le nove di sera!”
“Nonna!” Si sentì pervadere dal sollievo quando vide la nonna che arrancava sul sentiero in direzione di casa loro. Era l’unica che riuscisse a capirla, ma d’altra parte era l’unica che conosceva il suo segreto. “La mamma è arrabbiata, ma non è stata colpa mia! Mi aveva chiesto di mescolare la pasta ed io ho fatto esattamente come ha detto, solo che non sono riuscita a controllarmi e senza volerlo ho evocato il mio elemento!”
“Oh, tesoro, lo so che non l’hai fatto apposta. Hai cominciato ad allenarti soltanto da qualche settimana, è normale che all’inizio la situazione possa sfuggirti di mano... se solo tua madre non fosse così testarda e sapesse ascoltare...”
Stavolta non riuscì a trattenere le lacrime e inondò il maglione della nonna, aggrappandosi a lei con forza. “Lei non lo accetterà mai! Penserà sempre che io sia un mostro!”
La nonna la strinse a sé con affetto, accarezzandole dolcemente i capelli. “Non sei sola, bambina mia, ci sono i tuoi amici nel bosco. Ci sarà sempre posto per te e quando verrà il momento ti aspetteranno a braccia aperte...”
Lei tirò su con il naso, guardando la nonna con paura. “E se un giorno non mi vorranno più? Nonna... tu sei l’unica che mi capisce davvero”
La nonna abbozzò un sorriso. “Perché noi due siamo uguali, tesoro. Noi siamo esseri speciali...”
Racconto
"Il mio posto è con te"
Si tratta di un racconto romantico/tragico che ho scritto per il concorso di Violet Nightfall, un'illustratrice e autrice che l'ha indetto in onore di un racconto legato alle sue Hellsgate Chronicles.
Romantico perché ci sono due ragazzi al parco, il giorno di San Valentino, che stanno festeggiando il loro amore...
Tragico perché un attacco degli zombie rovinerà loro la giornata e li costrigerà a lottare contro qualcosa di spaventoso, qualcosa che lui mostra di conoscere, mentre lei, nella sua paura, non può far altro che lottare contro l'ingnoto...
È un racconto breve, appena due pagine, ma mi ha dato del filo da torcere perché io non sono per le cose tragiche ;) Violet mi ha suggerito di farne un seguito e, visto che per me i lieti fine ci dovrebbero sempre essere, chissà che non mi venga la voglia di farlo davvero... vi terrò informati! :P Intanto potete leggere questo sul blog :)
Qui c'è il link per leggere questo breve racconto:
Racconto
"In ricordo di noi due"